Il contratto di appalto si considera ultimato e concluso quando l'opera appaltata è stata interamente eseguita e consegnata al committente, anche in assenza di un formale atto di collaudo o di certificato di regolare esecuzione. In tale ipotesi, la disciplina applicabile è quella prevista dagli articoli 1667 e 1668 c.c. in materia di garanzia per vizi e difformità dell'opera, con la conseguente decadenza del committente dalla possibilità di far valere i vizi palesi entro il termine di 60 giorni dalla consegna dell'opera, indipendentemente dalla data in cui il committente abbia avuto effettiva conoscenza degli stessi. Infatti, ai fini della tempestività della denuncia, rileva il momento in cui i vizi erano oggettivamente riconoscibili, senza che sia necessario il possesso di specifiche competenze tecniche da parte del committente. Pertanto, l'azione di risoluzione per inadempimento di cui all'articolo 1453 c.c. è preclusa una volta che l'opera sia stata portata a termine, anche se in modo difettoso o difforme, essendo applicabile in tal caso la sola disciplina della garanzia per vizi e difformità.