Cassazione penale Sez. II sentenza n. 52540 del 12 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:52540PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve verificare la congruenza della motivazione del provvedimento impugnato rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, senza poter sindacare nel merito la ricostruzione dei fatti e la valutazione dell'attendibilità delle fonti operata dal giudice di merito. L'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari è rilevabile in cassazione soltanto se si traduce nella violazione di specifiche norme di legge o in mancanza o manifesta illogicità della motivazione. In particolare, il giudice di legittimità deve verificare se il giudice di merito abbia adeguatamente illustrato gli elementi in base ai quali ha ritenuto sussistenti la gravità indiziaria a carico dell'indagato e le esigenze cautelari, anche attraverso il legittimo richiamo per relationem al provvedimento genetico, senza poter sindacare la valutazione di merito effettuata dal giudice di merito in ordine all'attendibilità delle fonti e alla rilevanza e concludenza dei dati probatori. Inoltre, il giudice di merito deve motivare in modo congruo e logico in ordine all'adeguatezza della misura cautelare prescelta, anche in relazione alla possibilità di contenere le esigenze cautelari con misure meno afflittive, tenendo conto della gravità del fatto, della personalità dell'indagato e del concreto ed attuale pericolo di recidivanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 1432/16 in data 14/07/2016 del Tribunale di Catania in funzione di giudice del riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALMA ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CUOMO Luigi, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO …

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