Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9011 del 5 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:9011PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei doveri di riservatezza inerenti alla sua funzione, rivela notizie relative a indagini penali in corso, commette il reato di rivelazione di segreto di ufficio, anche se l'informazione è fornita a un soggetto estraneo al procedimento, il quale, consapevole dell'illiceità della condotta, la richiede e ottiene al fine di predisporre la propria linea difensiva, integrandosi in tal modo il reato di corruzione. La rivelazione di notizie coperte da segreto istruttorio, anche se relative a un atto meramente procedimentale come un interrogatorio, è punibile ai sensi dell'art. 326 c.p., in quanto lesiva del bene giuridico tutelato dalla norma, ossia la riservatezza delle indagini. Il reato di corruzione è configurabile anche quando il vantaggio ottenuto dal pubblico ufficiale, in cambio della rivelazione, consista in beni di modico valore, purché vi sia la prova di un rapporto sinallagmatico tra la dazione e l'atto contrario ai doveri d'ufficio. L'utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, disposte in un procedimento connesso per reati diversi da quelli contestati, è ammessa quando vi sia un nesso di strumentalità e di finalità investigativa tra i due procedimenti, tale da consentire di ricondurre i fatti accertati tramite le intercettazioni ai reati per i quali si procede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/02/2019 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CRISCUOLO Anna;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio per prescrizione;
uditi i difensori, avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. …

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