Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24702 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24702PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione della condotta criminosa, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, non può essere desunto automaticamente dalla mera reiterazione di condotte illecite in un apprezzabile arco di tempo, né dalla capacità di piegare a fini illeciti l'attività professionale ordinariamente svolta, in assenza di altri più significativi e concreti elementi di valutazione. La prognosi sulla futura condotta dell'indagato deve essere effettuata in modo motivato, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, inclusa l'eventuale applicabilità di provvedimenti di clemenza che incidano sulla pena concretamente irrogabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. SA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1354/2009 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 03/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Vito SCALERA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. VOLPE Giuseppe, che chiede l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata con riguardo alle esigenze cautelari;

udito l'avv. ((omissis)) del Foro di Bologna,…

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