Il Comune è tenuto a pronunciarsi espressamente sulla richiesta di concessione del diritto di superficie su un'area di sua proprietà destinata a interventi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, in favore dell'ente pubblico istituzionalmente competente, in ossequio all'obbligo di provvedere sancito dall'art. 2 della L. n. 241/1990 e all'art. 35 della L. n. 865/1971, che impone al Comune di concedere il diritto di superficie su tali aree. Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale in merito a tale richiesta è pertanto illegittimo, imponendosi l'adozione di un provvedimento espresso e motivato, favorevole o meno, entro un termine ragionevole. La concessione del diritto di superficie su aree destinate a edilizia residenziale pubblica costituisce un obbligo di legge per il Comune, a tutela dell'interesse pubblico alla realizzazione di tali interventi, che non può essere eluso attraverso il mero silenzio. L'inerzia dell'amministrazione comunale viola i principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost., nonché il diritto del soggetto richiedente ad ottenere una risposta espressa e motivata entro un termine ragionevole, in applicazione dei canoni di trasparenza e partecipazione sanciti dalla L. n. 241/1990.