Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43678 del 10 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43678PEN

Massima

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Il vizio parziale di mente, pur incidendo sulla imputabilità del soggetto, non esclude la sussistenza del dolo e la possibilità di riconoscere la recidiva, essendo tali circostanze soggette al giudizio di bilanciamento da parte del giudice di merito, il quale deve valutare la compatibilità tra la seminfermità di mente e l'aggravante contestata, motivando adeguatamente le proprie conclusioni. Inoltre, il giudice di legittimità, nel controllo sulla motivazione della sentenza, non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la persistenza di una motivazione effettiva, non manifestamente illogica e internamente coerente, a seguito delle deduzioni del ricorrente concernenti gli atti del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. NA. GA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1621/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 25/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Palermo, con sentenza del 25.…

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