Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16126 del 30 aprile 2002

ECLI:IT:CASS:2002:16126PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La partecipazione all'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., si configura con la prova dell'assunzione della qualifica di "uomo d'onore", comportando la messa a disposizione della propria attività e determinando un accrescimento della capacità intimidatrice del sodalizio delinquenziale e della conseguente condizione di soggezione per i terzi estranei all'organizzazione criminosa. La responsabilità penale del partecipe non richiede la dimostrazione di specifiche attività individuali poste in essere all'interno dell'associazione, essendo sufficiente la prova della consapevole adesione al vincolo associativo, idonea di per sé ad incrementare il potere di sopraffazione esercitato dall'organizzazione e a pregiudicare il libero svolgimento della vita civile. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, nonché l'apprezzamento complessivo degli elementi probatori, rientrano nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o carente. La gravità del fatto e il comportamento processuale dell'imputato possono legittimamente prevalere, ai fini dell'esclusione delle attenuanti generiche, su altri parametri legali, purché adeguatamente motivati.

Sentenza completa

FATTO E DIRITTO
Con sentenza del 19 gennaio 2000 il G.U.P. del Tribunale di Palermo, in esito a giudizio abbreviato, assolveva per non avere commesso il fatto dalla imputazione di partecipazione all'associazione mafiosa denominata "cosa nostra" V. A. e G. L., le cui posizioni, a causa dell'originario stato di latitanza, erano state separate da quelle dei coimputati nello stesso procedimento.
Per quanto ancora interessa, l'accusa nei confronti del V. si fondava essenzialmente sulle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, F. A. e S. P.
Il primo aveva ammesso di essere stato "uomo d'onore" della "famiglia" mafiosa di Porto Empedocle e confessato la propria partecipazione a numerosi omicidi; riguardo al V., aveva dichiarato di avere assistito alla cerimonia della sua iniziazione, nel corso della quale era stato "combinato" un altro affiliato della "famiglia" di Porto Empedocle, M. G.
Aveva aggiun…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.