Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto da Innovazioni S.r.l. contro il Comune di Venezia e OVS S.p.A., afferma il seguente principio di diritto: La presentazione di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) in variante ad un permesso di costruire non esime l'interessato dall'obbligo di acquisire tutti gli atti di assenso necessari per la realizzazione dell'intervento edilizio. Pertanto, il termine di 30 giorni entro il quale l'amministrazione può inibire gli effetti della SCIA decorre solo dalla completa integrazione della documentazione e dall'acquisizione di tutti i pareri e atti di assenso richiesti. Inoltre, la natura privata della SCIA esclude l'applicazione delle norme sul procedimento amministrativo relative all'avvio del procedimento e al preavviso di rigetto, non essendo necessaria la comunicazione all'interessato prima dell'adozione del provvedimento inibitorio. Infine, la diffida all'inizio dei lavori è adeguatamente motivata quando si basa sui pareri negativi espressi dagli uffici competenti in sede di conferenza dei servizi, i quali evidenziano profili di criticità in ordine alla sicurezza e alla fruibilità pubblica dell'area interessata dall'intervento.