Il divieto di incremento dei volumi esistenti, imposto ai fini di tutela del paesaggio, si riferisce a qualsiasi nuova edificazione comportante creazione di volume, senza distinzione tra volume tecnico e altro tipo di volume, sia esso interrato o meno. Pertanto, l'autorità amministrativa competente non può rilasciare autorizzazioni in sanatoria postume ai sensi dell'art. 167, comma 4 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, qualora siano stati realizzati volumi di qualsiasi natura, anche interrati, in assenza o in difformità dall'autorizzazione paesaggistica originaria. Ciò vale anche per l'ampliamento di terrazzi e balconi, in quanto determinano un incremento della superficie calpestabile, non rientrando nei limiti percentuali previsti dalla normativa di settore. L'accertamento di compatibilità paesaggistica postuma deve riguardare esclusivamente le opere già eseguite, senza poter essere subordinato all'esecuzione di ulteriori interventi edilizi finalizzati a ricondurre l'abuso nell'alveo della conformità urbanistica o della compatibilità paesaggistica, in quanto ciò contrasterebbe con gli elementi essenziali dell'istituto dell'accertamento di conformità.