Il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato sono subordinati alla dimostrazione, da parte dell'interessato, della disponibilità di un alloggio stabile e regolare, non essendo sufficiente la mera produzione di un contratto di locazione, qualora emerga che tale documentazione sia stata ottenuta in modo fraudolento, mediante l'utilizzo di atti contraffatti. In tali ipotesi, l'Amministrazione è legittimata a rifiutare il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, in quanto l'interesse pubblico alla regolarità del soggiorno degli stranieri prevale sull'interesse del richiedente, non essendo possibile accertare la sussistenza dei requisiti necessari. Il provvedimento di diniego o revoca del permesso di soggiorno, adottato in presenza di tali circostanze, è adeguatamente motivato e non necessita del previo avviso di rigetto, ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990, in quanto il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello concretamente adottato.