La pianificazione urbanistica comunale, pur nel quadro di una generale liberalizzazione delle attività economiche, può legittimamente prevedere limiti e prescrizioni all'insediamento di grandi strutture di vendita, qualora ciò risulti necessario per la tutela di interessi pubblici generali, quali la salvaguardia dell'ambiente, del territorio e della sicurezza idrogeologica. In particolare, la regione, nell'ambito delle proprie competenze in materia di governo del territorio e di tutela ambientale, può intervenire nel procedimento di approvazione del piano urbanistico comunale per introdurre prescrizioni volte a impedire l'insediamento di attività commerciali in aree ritenute inidonee per ragioni di carattere idrogeologico, senza che ciò si ponga in contrasto con i principi di liberalizzazione del mercato e di libera iniziativa economica. Tali prescrizioni, purché non discriminatorie e proporzionate alle esigenze di tutela, rientrano nella discrezionalità della pubblica amministrazione e non possono essere ritenute illegittime per il solo fatto di incidere sulle potenzialità edificatorie o sulle scelte localizzative dell'operatore economico. La valutazione della idoneità di una determinata area ad ospitare grandi strutture di vendita può infatti essere effettuata già in sede di pianificazione urbanistica, senza che ciò comporti un'indebita anticipazione di valutazioni che dovrebbero essere rimandate alla fase attuativa. Inoltre, la regione, nell'ambito delle proprie competenze in materia di governo del territorio e di tutela ambientale, può intervenire nel procedimento di approvazione del piano urbanistico comunale per introdurre prescrizioni volte a impedire l'insediamento di attività commerciali in aree ritenute inidonee per ragioni di carattere idrogeologico, senza che ciò si ponga in contrasto con i principi di liberalizzazione del mercato e di libera iniziativa economica. Tali prescrizioni, purché non discriminatorie e proporzionate alle esigenze di tutela, rientrano nella discrezionalità della pubblica amministrazione e non possono essere ritenute illegittime per il solo fatto di incidere sulle potenzialità edificatorie o sulle scelte localizzative dell'operatore economico.