Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il ricorso per cassazione deve contenere, a pena di inammissibilità, i motivi specifici per i quali si chiede la cassazione della decisione impugnata, con l'indicazione puntuale delle norme di diritto violate e la formulazione di distinti quesiti di diritto per ciascun vizio denunciato, nonché la chiara indicazione dei fatti controversi in relazione ai quali si assume l'omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione, con un momento di sintesi che ne circoscriva puntualmente i limiti. La mera generica istanza di decisione sull'esistenza della violazione di legge denunciata nel motivo è inammissibile, in quanto la novella del 2006 ha lo scopo di imporre al ricorrente in cassazione l'obbligo di sottoporre alla Corte la propria finale, conclusiva, valutazione della avvenuta violazione della legge processuale o sostanziale, riconducendo ad una sintesi logico-giuridica le precedenti affermazioni della lamentata violazione. Pertanto, il ricorso che non rispetti tali requisiti formali e di contenuto deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità.