Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16016 del 10 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:16016PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini del mantenimento della misura cautelare personale, può essere desunto non solo dalla gravità dei fatti accertati e dalla pena inflitta, ma anche dalla capacità dimostrativa delle prove raccolte, dalla rete di relazioni dell'imputato e dall'assenza di elementi nuovi che inducano a rivedere in senso favorevole la prognosi negativa sulla pericolosità sociale, anche in caso di parziale assoluzione per alcuni capi di imputazione. L'osservanza delle prescrizioni cautelari da parte dell'imputato non è di per sé sufficiente a far venir meno le esigenze cautelari, dovendo essere valutati ulteriori elementi sintomatici del mutamento della situazione originariamente apprezzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa l'11/12/2012 dal Tribunale di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SCARDACCIONE Eduardo che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il difensore di (OMISSIS), condannato dal Tr…

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