Cassazione penale Sez. V sentenza n. 485 del 8 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:485PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando il comportamento minaccioso o molesto, posto in essere con condotte reiterate, abbia cagionato nella vittima un grave e perdurante stato di turbamento emotivo, un fondato timore per la propria incolumità o di un prossimo congiunto, ovvero abbia costretto la vittima ad alterare le proprie abitudini di vita. A tal fine, è sufficiente il verificarsi di uno solo degli eventi previsti dalla norma, senza che sia necessario il raggiungimento di una patologia conclamata, la quale rileva solo nell'ipotesi di concorso formale con il delitto di lesioni. Ai fini della configurabilità del reato, inoltre, è sufficiente la reiterazione di anche sole due condotte di minaccia o molestia. Pertanto, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di atti persecutori può essere affermata sulla base di elementi quali le querele presentate dalla persona offesa, le dichiarazioni rese da testimoni, la documentazione medica attestante lo stato di turbamento emotivo della vittima e della persona a lei legata da relazione affettiva, nonché le condotte reiterate di appostamenti, impedimento dei contatti con il familiare e diffusione di volantini, idonee a cagionare un grave e perdurante stato di ansia. Tali elementi, compiutamente valutati dal giudice di merito, possono fondare il giudizio di qualificata probabilità di colpevolezza necessario per l'applicazione di una misura cautelare, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare nel merito gli apprezzamenti fattuali e valutativi compiuti dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa in data 4.3.2014 dal tribunale del riesame di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Alfredo Guardiano;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott.ssa FODARONI Maria Giuseppina, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per il ricorrente il difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), del Foro …

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