Consiglio di Stato sentenza n. 985 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:985SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca dell'autorizzazione al funzionamento di una struttura socio-assistenziale deve essere preceduto da una specifica valutazione della gravità delle irregolarità riscontrate e dalla concessione di un congruo termine per consentire l'adeguamento della struttura, in applicazione del principio di proporzionalità dell'azione amministrativa. Infatti, la revoca rappresenta la misura sanzionatoria più grave, che può essere adottata solo in presenza di gravi illegittimità o abusi della pubblica fiducia, mentre per irregolarità di minore entità deve essere privilegiata la diffida alla regolarizzazione entro un termine compreso tra 30 e 90 giorni, ai sensi dell'art. 41, comma 2, del regolamento regionale n. 4/2007. L'amministrazione, pertanto, prima di procedere alla revoca dell'autorizzazione, è tenuta a valutare attentamente la gravità delle violazioni riscontrate e a verificare se le stesse possano essere sanate attraverso un intervento correttivo della struttura, concedendo un termine congruo per l'adeguamento. Solo in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni impartite o di gravi e perduranti irregolarità, l'amministrazione potrà legittimamente disporre la revoca dell'autorizzazione, nel rispetto del principio di proporzionalità dell'azione amministrativa. Inoltre, l'amministrazione non può revocare l'autorizzazione senza aver previamente svolto un'adeguata attività istruttoria, volta a verificare l'effettiva sussistenza e la gravità delle irregolarità contestate, nonché l'impossibilità di sanare le stesse attraverso interventi correttivi, in modo da garantire il legittimo affidamento del gestore della struttura.

Sentenza completa

N. 02330/2014
REG.RIC.

N. 00985/2015REG.PROV.COLL.

N. 02330/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 2330 del 2014, proposto dall’«Ambito sociale di zona di Gallipoli», in persona del legale rappresentante in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato Roberto Gualtiero Marra, con domicilio eletto presso il signor Marco Gardin in Roma, via Laura Mantegazza, n. 24;

contro

La s.r.l. cooperativa PUCK, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dall'avvocato Giuseppe Mormandi, con domicilio eletto presso la Segreteria della Sez. V del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13;
Asl LE ed il Comune di Taviano;

per la riforma

dell…

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