Il provvedimento di diniego dell'autorizzazione paesaggistica deve essere adeguatamente motivato, sulla base di una istruttoria completa e approfondita, che valuti correttamente i chiarimenti e le circostanze di fatto rappresentate dal richiedente. L'amministrazione non può limitarsi a richiamare genericamente i pareri di organi consultivi, senza esplicitare le ragioni specifiche che giustificano il rigetto, né può esimersi dal compiere gli accertamenti necessari, anche mediante sopralluogo, per verificare la consistenza volumetrica degli immobili esistenti e la loro conformità rispetto al condono edilizio. Inoltre, l'amministrazione è tenuta a rispettare gli ordini istruttori impartiti dal giudice amministrativo, pena l'annullamento del provvedimento finale per violazione del principio del giusto procedimento e del diritto di difesa del privato. In sede di riesame della domanda, l'amministrazione dovrà quindi: a) esibire al ricorrente tutti gli atti del procedimento; b) effettuare un'istruttoria adeguata, anche mediante sopralluogo, per verificare la consistenza volumetrica degli immobili, la sussistenza dei presupposti per l'applicazione del Piano casa e la corrispondenza tra la situazione condonata e lo stato attuale; c) fornire un'idonea motivazione del nuovo provvedimento; d) concludere il procedimento entro 120 giorni dalla notifica della sentenza.