Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26135 del 5 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:26135PEN

Massima

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Il riconoscimento dei benefici penitenziari, anche per i collaboratori di giustizia, non avviene in modo automatico sulla base delle sole condizioni discendenti dalla collaborazione, ma richiede sempre una attenta valutazione del complessivo percorso rieducativo e della condotta tenuta dal condannato, al fine di accertare l'effettiva maturazione di un adeguato livello di affidabilità e di sicurezza nell'esecuzione della misura alternativa richiesta. Il giudizio sulla concessione di tali benefici deve pertanto fondarsi su una valutazione globale della personalità del detenuto, considerando non solo gli aspetti positivi della collaborazione, ma anche gli eventuali elementi di incertezza, contraddittorietà e regressione nel suo percorso di reinserimento sociale, senza che possa essere trascurato o sottovalutato alcuno di tali profili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2489/2011 TRIB. SORVEGLIANZA di ROMA, del 27/09/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 27.09.2011 il Tribunale di Sorveglianza di Roma rigettava l'istanza di differimento dell'esecuzione …

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