Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12994 del 27 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12994PEN

Massima

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La confisca di beni, quale misura di sicurezza patrimoniale, può essere disposta dal giudice solo quando sia adeguatamente motivata in relazione al nesso di derivazione tra i beni stessi e l'attività delittuosa accertata. Pertanto, la mera contestazione generica di una condotta di spaccio non è sufficiente a giustificare la confisca di denaro, telefoni cellulari e computer portatili, in assenza di una specifica motivazione che ne dimostri il sicuro provento dall'attività illecita. Il giudice è tenuto a verificare in concreto il nesso di pertinenzialità tra i beni da confiscare e il reato accertato, senza poter ricorrere a presunzioni o affermazioni apodittiche, al fine di garantire il rispetto del principio di proporzionalità della misura ablativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. GIORDANO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/5/2019 del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis))na Giordano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LORI Perla, che conclude per l'annullamento della sentenza impugnata limitatamente alla confisca del denaro e dei beni mobili oggetto di sequestro c…

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