Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45675 del 10 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45675PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., deve essere valutato non in astratto, ma in concreto, sulla base di elementi specifici e verificabili che dimostrino la permanente disponibilità di mezzi e di circostanze operative favorevoli per la commissione di ulteriori illeciti della stessa indole. Inoltre, l'esigenza probatoria di cui all'art. 274, lett. a), c.p.p. deve essere riferita ai fatti per i quali si procede a carico dell'indagato e non ad altri reati o alla posizione di altri soggetti, dovendo altresì emergere dalla concretezza di dati di fatto effettivi e verificabili. Infine, la scelta della misura cautelare più grave, quale la custodia in carcere, richiede una adeguata valutazione della sua necessità e proporzionalità rispetto alle esigenze cautelari, non potendo essere disposta quando ogni altra misura meno afflittiva risulti ugualmente efficace.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GH. CH. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/05/2008 TRIB. LIBERTA' di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. MELONI Vittorio, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore Avv. RICCI E.N., che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale di Roma, con ordinanza 13/5/2008, decidendo in sede di riesa…

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