Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 556 del 2013

ECLI:IT:TARPA:2013:556SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diffida a demolire, una volta annullato in autotutela dall'amministrazione procedente, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo improcedibile il ricorso giurisdizionale proposto avverso il medesimo provvedimento. Ciò in quanto l'annullamento in autotutela determina una situazione di diritto del tutto nuova e sostitutiva rispetto a quella esistente al momento della proposizione del ricorso, tale da rendere certa e definitiva l'inutilità di un pronunciamento nel merito. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese processuali tra le parti in considerazione degli specifici profili della controversia.

Sentenza completa

N. 02610/2006
REG.RIC.

N. 00556/2013 REG.PROV.COLL.

N. 02610/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2610 del 2006, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Palermo, via Generale Arimondi n. 2/Q;

contro

il Comune di Palermo, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Avvocatura comunale in Palermo piazza Marina n.39;

per l'annullamento

del provvedimento di diffida a demolire n. 266/06 del 15.9.2006.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Palermo;

V…

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