Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46423 del 13 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:46423PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur ampio nell'ambito della polemica politica, non può sfociare nell'attacco alla persona dell'avversario, essendo necessario mantenere i limiti della continenza. Lo stato d'ira determinato da fatto ingiusto altrui, pur potendo costituire una diversa scriminante, esclude in radice l'applicabilità del diritto di critica. Pertanto, la valutazione dell'esercizio legittimo di tale diritto non può prescindere da un'attenta disamina del contesto fattuale e delle modalità espressive utilizzate, al fine di verificare il rispetto dei canoni di pertinenza e continenza. La mera invocazione di una generica "ragione emotiva" dell'agente non è di per sé sufficiente a giustificare l'eccesso rispetto ai limiti del diritto di critica, dovendosi invece accertare la sussistenza dei presupposti di tale esimente. Analogamente, il richiamo a teorie o precedenti episodi non può surrogarsi all'analisi del caso concreto, essendo necessario valutare l'effettiva correlazione tra il contesto di riferimento e le espressioni utilizzate nell'occasione oggetto di giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. AN. , N. IL 00/00/0000;

2) CO. MA. FU. , N. IL (OMESSO);

3) PO. GI. M. , N. IL (OMESSO);

sul procedimento contro:

1) FE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/12/2006 GIP TRIBUNALE di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA Mario; sentite le conclusioni del P.G. Dott. IZZO Gioacchino, di rigetto;

uditi gli avv. NIGRO in sost. Avv. FL…

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