La realizzazione di una recinzione lungo una strada pubblica, a distanza inferiore ai cinque metri previsti dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale, integra un abuso edilizio sanzionabile con l'ordine di demolizione, in quanto il vincolo di inedificabilità assoluta della fascia di rispetto stradale, posto a tutela della sicurezza della circolazione, ha carattere conformativo e non espropriativo del diritto di proprietà, non richiedendo pertanto alcun indennizzo. Tale vincolo, di portata generale ed inderogabile, non può essere derogato sulla base di una valutazione soggettiva della proprietaria circa la limitata dimensione o il ridotto traffico della strada, né può essere eluso invocando la mancata adozione di provvedimenti analoghi nei confronti di altre situazioni abusive, non potendo l'illegittimità di queste ultime legittimare la propria condotta. Inoltre, le garanzie partecipative riconosciute al privato nel procedimento amministrativo non implicano una puntuale confutazione analitica delle sue argomentazioni, essendo sufficiente una motivazione complessivamente logica e coerente con le risultanze acquisite, soprattutto in presenza di abusi edilizi, in ragione della natura vincolata delle conseguenti misure ripristinatorie.