Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9935 del 14 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:9935PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nell'esercizio delle proprie funzioni, si appropria indebitamente di beni o risorse dell'ente pubblico per fini personali e non istituzionali, cagionando un danno patrimoniale di rilevante gravità, commette il reato di peculato aggravato. Tale condotta è punibile anche quando l'ente pubblico non svolga attività di diritto pubblico, ma persegua comunque finalità di interesse generale, essendo sufficiente che l'agente rivesta la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio e che l'appropriazione indebita sia avvenuta nell'esercizio delle relative funzioni. La natura privatistica dell'ente o l'autonomia organizzativa dello stesso non escludono la configurabilità del reato, purché l'attività svolta risulti strumentale agli interessi pubblici affidati all'ente. La consapevolezza dell'agente circa la propria qualifica e la finalità non istituzionale delle spese può essere desunta dalle circostanze oggettive del caso concreto, senza necessità di una specifica motivazione sui criteri di valutazione. L'omessa notifica dell'informazione di garanzia, pur costituendo una nullità a regime intermedio, è comunque sanabile ai sensi degli artt. 182 e 183 c.p.p. e non comporta la nullità del procedimento, qualora l'imputato abbia comunque avuto modo di esercitare effettivamente il diritto di difesa. Analogamente, il diniego di un termine a difesa per l'acquisizione di documenti è legittimo ove adeguatamente motivato dal giudice sulla base delle esigenze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Frances - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 165/2008 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 03/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

Udito il Procuratore Generale in personali Dott. MONTAGNA Alfredo, che ha concluso per la inammissibilita'.

OSSERVA IN FATTO E DIRITTO

Con sentenza i…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.