Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità per i danni derivanti da incidente stradale si fonda sulla presunzione di colpa di tutti i conducenti coinvolti, la quale può essere superata solo attraverso la prova di una causa di forza maggiore o di un fatto esclusivo di un terzo. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la responsabilità, deve accertare in modo esauriente e congruamente motivato le circostanze di fatto, come la velocità di marcia e le condotte di guida dei conducenti, al fine di individuare la causa efficiente del sinistro e attribuire la responsabilità in via esclusiva a uno di essi. Tale accertamento di fatto, compiutamente motivato, è sottratto al sindacato di legittimità della Corte di Cassazione. Inoltre, il principio del contraddittorio e del giusto processo, pur essendo fondamentale, può essere derogato quando la prosecuzione del procedimento tra tutti i diretti e reali interessati attua il diritto alla ragionevole durata del processo, evitando inutili dispendi di energie processuali per il mero rispetto di formalità non essenziali alla tutela effettiva del contraddittorio. Infine, la mancata prova dell'entità del massimale di polizza assicurativa non può essere eccepita per la prima volta in sede di legittimità, dovendo essere tempestivamente sollevata nel giudizio di merito.