Il reato di falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, di cui agli articoli 110, 48 e 479 del codice penale, si configura quando l'agente, mediante artifizi o raggiri, induce in errore il pubblico ufficiale nella formazione di un atto pubblico, facendogli attestare falsamente fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che l'atto pubblico contenga una falsa attestazione di un fatto materiale, essendo sufficiente che il pubblico ufficiale sia stato indotto in errore sulla identità della persona che ha compiuto l'atto. Il reato si perfeziona nel momento in cui il pubblico ufficiale redige l'atto pubblico contenente la falsa attestazione, senza che rilevi l'effettivo conseguimento del risultato voluto dall'agente. Pertanto, la condotta di sostituzione di persona nell'esame teorico per il conseguimento della patente di guida, che induce il pubblico ufficiale a redigere il verbale con i dati anagrafici del soggetto sostituito, integra il reato di falsità ideologica, a prescindere dal fatto che l'esame sia stato superato o meno. La revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena è legittima quando il condannato abbia riportato precedenti condanne penali, anche se non successive al fatto per cui è stato nuovamente condannato, in quanto la valutazione della personalità del reo e della sua pericolosità sociale non può prescindere dall'esame complessivo della sua condotta e del suo pregresso giudiziario.