Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12891 del 26 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12891PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione si configura quando l'agente, con minaccia o violenza, pretende indebitamente la consegna di somme di denaro o altre utilità appartenenti alla vittima, a prescindere dalla titolarità formale dei beni, essendo sufficiente che essi siano nella disponibilità effettiva della persona offesa. La motivazione della sentenza che ricostruisce in modo logico e coerente la sussistenza dell'ingiusto profitto e del danno, necessari per la configurabilità del reato, è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non presenti vizi di macroscopica evidenza. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove e nella ricostruzione del fatto, purché la motivazione sia adeguata e rispetti i canoni di logicità e coerenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 9630/2012 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 11/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI GIOVANNI LOMBARDO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIOLA ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione - a mezzo del suo difen…

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