Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34507 del 12 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:34507PEN

Massima

Generata da Simpliciter
MASSIMA GIURIDICA In tema di diffamazione commessa attraverso trasmissioni radiotelevisive e consistente nell'attribuzione di un fatto determinato, la competenza territoriale deve essere stabilita applicando l'art. 30, comma 5, seconda parte, della legge 6 agosto 1990, n. 223, con riferimento al luogo di residenza della persona offesa, a prescindere dalla qualità soggettiva dell'autore del reato. Tale criterio di competenza territoriale derogatoria, previsto dalla norma in ragione della particolare forza e diffusività del mezzo radiotelevisivo, risponde all'esigenza di agevolare la possibilità di reazione del soggetto leso, che presso il giudice del luogo della propria residenza sarà in grado di attivarsi a difesa della propria reputazione con minore dispendio di tempo e di risorse economiche. La ratio di favore per la persona offesa, sottesa alla previsione del foro speciale, esclude che una differenziazione della competenza territoriale in ragione della sola diversità dell'autore del reato possa ritenersi ragionevole, in quanto determinerebbe una frammentazione irragionevole della competenza per un medesimo fatto, con possibile lesione del principio di eguaglianza. Inoltre, la sentenza della Corte costituzionale n. 150 del 2021, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 30, comma 4, non ha inciso sulla previsione del foro speciale di cui al comma 5 della medesima norma, il quale resta applicabile anche successivamente a tale pronuncia. Infine, il criterio del foro del luogo di residenza della persona offesa risulta conforme ai principi affermati dalla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea in materia di competenza giurisdizionale per illeciti civili, in quanto idoneo a garantire la prevedibilità del foro e il collegamento stretto tra l'autorità giurisdizionale e la controversia, agevolando altresì la buona amministrazione della giustizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. CANANZI Francesco - Relatore

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
TRIBUNALE VARESE
avverso l'ordinanza del 26/02/2024 del TRIBUNALE di VARESE
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CANANZI;
udite le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto individuarsi la competenza territoriale del Tribunale di Varese;
udita l'avvocato MO.AL., nell'interesse delle parti civili Gi.Gi., Fe.La. e Fe.Sa., nella qualità di legale rappresentante dell'associazione sportiva "(...)", che ha chiesto dichiararsi la competenza del Tribunale di Vare…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.