Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10452 del 7 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:10452PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare deve essere effettuata sulla base di un compendio probatorio che, pur non richiedendo il medesimo grado di convincimento richiesto per una pronuncia di condanna, deve comunque essere sorretto da elementi di riscontro individualizzanti, idonei a superare il mero affidamento sulle dichiarazioni accusatorie dei collaboratori di giustizia. Tali elementi di riscontro possono essere costituiti da intercettazioni, pedinamenti, sequestri o da altre risultanze investigative che, nel loro complesso, consentano di ritenere attendibili e precise le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, le quali, ove così corroborate, possono integrare gravi indizi di colpevolezza. La mera genericità delle dichiarazioni accusatorie, in assenza di tali elementi di riscontro, non è sufficiente a giustificare l'applicazione di una misura cautelare, in quanto violerebbe il disposto dell'art. 192, comma 3, c.p.p. Inoltre, il fatto che il medesimo elemento probatorio sia stato utilizzato in più procedimenti a carico dello stesso soggetto non determina, di per sé, una violazione del principio del "ne bis in idem", essendo necessario verificare la identità o la sovrapponibilità delle contestazioni cautelari effettuate nei diversi procedimenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 24/07/2017 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. D'ARCANGELO Fabrizio;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.