Il diniego del nulla osta all'ingresso in Italia per lavoro subordinato è legittimo quando il cittadino extracomunitario è stato precedentemente espulso dal territorio nazionale, in quanto tale precedente espulsione costituisce un elemento ostativo al rilascio dell'autorizzazione al lavoro ai sensi del D.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 e del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394. L'Amministrazione, una volta venuta a conoscenza della precedente espulsione, non è tenuta ad ulteriori approfondimenti né a valutare gli effetti e le vicende di eventuali successivi provvedimenti di espulsione, essendo il diniego rigidamente vincolato al parere negativo della competente Questura. Inoltre, lo straniero che sia stato destinatario di un provvedimento di espulsione eseguito e sia rientrato clandestinamente nel territorio dello Stato senza la speciale autorizzazione del Ministero dell'Interno, non può ottenere il nulla osta al lavoro. Il provvedimento di diniego, pertanto, è legittimo e adeguatamente motivato, non sussistendo alcun difetto di motivazione o eccesso di potere.