La cessione di quota di società a responsabilità limitata è a forma libera, essendo sufficiente il semplice incontro delle volontà delle parti per realizzare l'effetto traslativo, senza necessità di un atto formale precedente. L'iscrizione nel libro dei soci, pur essendo necessaria ai fini dell'opponibilità alla società, non costituisce di per sé un negozio giuridico, ma un atto ricognitivo di una volontà già manifestata e di un effetto traslativo già realizzato. Pertanto, la mera iscrizione nel libro dei soci, sottoscritta dalle parti e controfirmata dall'amministratore, può valere anche come manifestazione del consenso traslativo, senza che sia necessario un diverso e precedente atto formale. Le dichiarazioni di uno dei cessionari, rese in sede di interrogatorio formale, non sono idonee a privare di effetti l'iscrizione nel libro dei soci, trattandosi di un contratto concluso per iscritto, la cui efficacia non può essere infirmata dalla sola dichiarazione di uno dei contraenti. Inoltre, la mancata deduzione tempestiva di vizi relativi alla violazione di clausole statutarie di prelazione e gradimento non consente di farli valere in sede di legittimità.