Il provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale di un'opera edilizia abusiva, in seguito all'inottemperanza all'ordine di demolizione nel termine prescritto, si configura come atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, non richiedendo la previa comunicazione di avvio del procedimento. L'acquisizione può riguardare l'intera area di sedime dell'opera abusiva, purché nel rispetto del limite di dieci volte la superficie utile abusivamente costruita, senza necessità di una specifica motivazione in tal senso. La presentazione tardiva dell'istanza di accertamento di conformità, oltre il termine di novanta giorni dalla notifica dell'ordine di demolizione, non determina l'inefficacia di quest'ultimo, essendo l'effetto traslativo già prodottosi per legge. L'omissione della comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di accertamento di conformità, prevista dall'art. 10-bis della legge n. 241/1990, non comporta l'annullabilità del provvedimento di diniego, qualora si accerti che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato.