Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si configura quando l'agente compie attività dirette a procurare l'ingresso illegale nel territorio nazionale di cittadini stranieri extracomunitari, anche attraverso l'organizzazione di fittizie assunzioni lavorative, al fine di ottenere ingiusti profitti. La responsabilità penale può essere affermata sulla base di elementi probatori diretti, come le dichiarazioni testimoniali, o indiretti, come il sequestro di documenti relativi alle fittizie domande di assunzione. La sentenza di condanna deve contenere un'adeguata motivazione che illustri puntualmente i dati probatori di riferimento, senza che il mero rilievo generico di una possibile difformità tra le affermazioni in fatto e la situazione reale possa essere sufficiente a far ritenere carente la motivazione stessa. Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è punito con una pena detentiva e pecuniaria, la cui entità è commisurata all'effettivo numero di ingressi illegali procurati.