Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41109 del 11 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:41109PEN

Massima

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Il reato di porto di oggetti atti ad offendere fuori dalla propria abitazione senza giustificato motivo, di cui all'art. 4, comma 2, della Legge n. 110/1975, richiede che la condotta pericolosa di porto dello strumento offensivo abbia una durata apprezzabile oltre il tempo occorrente per cagionare le lesioni, non ravvisandosi altrimenti una diversa ed autonoma situazione di pericolo che la norma mira ad evitare rispetto all'evento lesivo in concreto verificatosi. Pertanto, il reato non sussiste qualora l'oggetto atto ad offendere sia stato raccolto estemporaneamente sul luogo e immediatamente utilizzato per ledere l'integrità fisica altrui nel corso di un diverbio, non essendo in tal caso configurabile una condotta di porto fuori dall'abitazione senza giustificato motivo avente una durata apprezzabile oltre il tempo necessario per cagionare le lesioni. Inoltre, ai fini dell'esclusione della circostanza attenuante della lieve entità prevista dal comma 3 dello stesso art. 4, rilevano la gravità del fatto, le modalità della condotta e la personalità dell'agente, che non abbia esitato a ricorrere alla violenza per risolvere un conflitto di coppia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 133/2009 CORTE APP. SEZ. MINORENNI di NAPOLI, del 20/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Galasso Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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