Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10104 del 3 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10104PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando vi sia la prova di un vincolo stabile e duraturo tra i partecipi, finalizzato alla realizzazione di una pluralità di delitti, anche se non tutti specificamente individuati, e caratterizzato da un programma criminoso comune, da una struttura organizzativa idonea a perseguirlo e da una forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessaria la prova di una formale affiliazione, essendo sufficiente l'accertamento di condotte sintomatiche dell'effettiva partecipazione all'associazione, quali la prestazione di attività di vigilanza e controllo del territorio, la disponibilità a svolgere compiti esecutivi su richiesta del capo, la frequentazione di luoghi e persone riconducibili all'organizzazione criminale, nonché l'impiego di somme di denaro provenienti da attività illecite gestite dall'associazione. La responsabilità penale per il reato associativo si fonda sul principio di personalità, per cui ciascun partecipe risponde in base al proprio contributo causale, senza che sia necessaria la prova di specifici episodi delittuosi, essendo sufficiente l'accertamento di condotte strumentali al perseguimento degli scopi associativi. Pertanto, la condanna per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. può essere fondata su un complesso di elementi indiziari, anche di natura indiziaria, purché logicamente e razionalmente valutati nel loro insieme, senza che sia necessaria la prova di singoli episodi criminosi. Inoltre, ai fini della determinazione della pena, il giudice deve tenere conto non solo degli elementi oggettivi del reato, ma anche di quelli soggettivi, quali l'intensità del dolo, il ruolo rivestito nell'ambito dell'associazione, la capacità a delinquere del reo e le sue condizioni personali e sociali, al fine di individuare la sanzione più adeguata alle esigenze di prevenzione generale e speciale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovann - Presidente

Dott. CITTERIO C. - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3025/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 09/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott.ssa Fodaroni, che ha concluso per l'inammissibilita' per (OMISSIS) e (OMISSIS); rigetto pe…

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