Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43273 del 22 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:43273PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri (art. 495 c.p.) richiede, oltre all'elemento materiale della falsa dichiarazione, anche l'elemento psicologico del dolo, che deve essere accertato in concreto dal giudice di merito sulla base di tutti gli elementi probatori acquisiti, senza poter essere escluso in via automatica per il solo fatto che la falsa dichiarazione sia stata resa in uno stato di confusione mentale determinato da un recente arresto. Il giudice di appello, pertanto, non può dichiarare inammissibile l'impugnazione che abbia specificamente dedotto l'insussistenza dell'elemento psicologico del reato, senza esaminare nel merito tale argomentazione difensiva e verificarne la fondatezza sulla base delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo Presidente del 06/07/2 -

Dott. BEVERE Antonio rel. Consigliere SENTE -

Dott. FUMO Maurizio Consigliere N. 1 -

Dott. LAPALORCIA Grazia Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. Consigliere N. 42350/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. RO. SI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 703/2010 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 01/09/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

sentite le conclusioni del PG di inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Il difensore di Di. Ro. Si. ha presentato ricorso avverso l'ordinanza 1.9.2010 della corte di appello di L'Aquila, con la quale veniva dichiarata l…

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