Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35452 del 23 agosto 2023

ECLI:IT:CASS:2023:35452PEN

Massima

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La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il giudice, nel valutare la chiamata in correità di un coimputato, deve attentamente esaminare sia la credibilità soggettiva del dichiarante, verificando l'assenza di motivi di convenienza o opportunità che possano averlo indotto a rendere dichiarazioni false, sia l'attendibilità intrinseca della sua narrazione, accertando la coerenza e la logicità della stessa e la presenza di riscontri esterni idonei a suffragarne il contenuto. Analogamente, le dichiarazioni della persona offesa, anche se non rese in sede di esame dibattimentale ma captate in conversazioni ambientali, devono essere attentamente vagliate alla luce dei medesimi criteri, tenendo conto del particolare status di indagato in reato connesso rivestito dalla vittima. Tuttavia, tali dichiarazioni non sono soggette ai rigidi requisiti di cui all'art. 192, comma 3, c.p.p., applicabili alle sole chiamate in correità. Ai fini dell'applicazione dell'aggravante della premeditazione, è necessario che il giudice accerti, con congrua motivazione, la sussistenza sia dell'elemento cronologico, rappresentato da un apprezzabile intervallo temporale tra l'insorgenza del proposito delittuoso e la sua attuazione, sia dell'elemento ideologico, consistente nella fermezza e irrevocabilità della risoluzione criminosa. Infine, per l'applicazione della recidiva reiterata, il giudice deve verificare in concreto se la reiterazione dell'illecito sia effettivo sintomo di riprovevolezza e pericolosità del reo, tenendo conto della natura dei reati, del tipo di devianza di cui sono il segno, della qualità dei comportamenti, del margine di offensività delle condotte, della distanza temporale e del livello di omogeneità esistente fra loro, dell'eventuale occasionalità della ricaduta e di ogni altro possibile parametro individualizzante significativo della personalità del reo e del grado di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesc - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/12/2020 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALIFFI FRANCESCO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. DI LEO GIOVANNI, che ha concluso chiedendo dichiararsi il ricorso inammissibile;
udito il difensore dell'imputato, avvocato (OMISSIS) del foro di CATANIA, che ha concluso chiedendo l'annullamen…

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