Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1558 del 14 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:1558PEN

Massima

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Il falso in dichiarazioni rese ai pubblici ufficiali, di cui all'art. 367 c.p., si configura quando l'agente afferma consapevolmente il falso o nega il vero in una dichiarazione resa a un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, al fine di indurlo in errore. La condotta simulatoria, preordinata a sostenere falsamente l'avvenuta consumazione di un reato, integra gli estremi del delitto di falso, a prescindere dall'effettiva sottrazione del denaro, essendo sufficiente la mera volontà di indurre in errore l'autorità procedente. Il dolo del reato è ravvisabile anche nella decisione dell'imputato di rinviare la redazione delle sommarie informazioni "per riflettere", dimostrando la preordinazione della condotta mendace. Ai fini dell'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., il giudizio sulla tenuità dell'offesa deve essere effettuato con riferimento ai criteri di cui all'art. 133 c.p., comma 1, senza che sia necessaria la disamina espressa di tutti gli elementi di valutazione previsti, essendo sufficiente l'indicazione di quelli ritenuti rilevanti. La motivazione della sentenza che abbia escluso tale causa di non punibilità non è censurabile in sede di legittimità, se fondata su una valutazione complessiva della condotta dell'imputato, anche in relazione al grado di dolo, desumibile dalla preordinazione della condotta mendace.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato Giusep - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/06/2019 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CALVANESE Ersilia;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Orsi Luigi, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
La Corte di appello di Milano, con la sentenza indicata in epigrafe, confe…

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