Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16938 del 22 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16938PEN

Massima

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Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti e nella determinazione della pena, purché la motivazione sia logica e non frutto di mero arbitrio. Il giudice non è tenuto a esaminare analiticamente tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente che faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti. La graduazione della pena, anche in relazione agli aumenti e alle diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, che la esercita in aderenza ai principi enunciati negli articoli 132 e 133 c.p. La censura in sede di legittimità mira ad una nuova valutazione della congruità della pena è inammissibile, salvo che la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale, richiedendo in tal caso una specifica e dettagliata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3377/2014 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 06/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. TADDEI MARGHERITA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
MOTIVI DELLA DECISIONE
1. Avverso la sentenza indicata in epigrafe, che ha accolto la richiesta …

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