Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32445 del 19 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:32445PEN

Massima

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Il diritto di critica e di manifestazione del pensiero, anche in forma di esposti e denunce, trova il suo limite nel rispetto dell'altrui reputazione e onorabilità. Pertanto, l'esercizio di tale diritto non può essere considerato legittimo quando le espressioni utilizzate, pur se formulate nell'ambito di un procedimento giudiziario, risultino eccedere manifestamente il limite della continenza e della continua correttezza, configurando il reato di diffamazione. In tali casi, il giudice è tenuto a valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, senza che possa essere sufficiente a escludere la responsabilità penale la mera finalità di tutelare interessi legittimi o di esercitare un diritto. Tuttavia, qualora le critiche siano state formulate in modo contenuto e proporzionato rispetto allo scopo perseguito, il giudice può riconoscere la scriminante dell'esercizio del diritto di critica, assolvendo l'imputato perché il fatto non costituisce reato. In ogni caso, la valutazione della legittimità dell'esercizio del diritto di critica deve essere effettuata dal giudice sulla base di un attento esame del contesto fattuale e delle modalità espressive utilizzate, senza che possano essere rilevanti eventuali vizi procedurali o istruttori che non incidano sulla correttezza della decisione finale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/12/2018 del TRIBUNALE di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;
Uditi in pubblica udienza il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso e, per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha concluso…

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