Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7892 del 20 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7892PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili può essere legittimamente disposto anche in assenza di una specifica richiesta del Pubblico Ministero, purché risulti chiaramente dalla motivazione del provvedimento che il sequestro è stato richiesto in relazione al reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. Ai fini della sussistenza del fumus boni iuris, è sufficiente che l'imputato sia stato condannato in primo grado per il reato associativo, essendo irrilevante l'eventuale successiva assoluzione dal reato di intestazione fittizia di beni. Il periculum in mora può essere desunto dalla natura dei beni, dalla loro strumentalità rispetto all'attività delittuosa e dalla loro provenienza dai proventi dell'associazione mafiosa, anche sulla base di dichiarazioni collaborative che attestino l'imposizione delle forniture commerciali mediante l'intimidazione derivante dall'appartenenza dell'imputato a un sodalizio criminale di tipo mafioso, senza che sia necessario provare specifici atti intimidatori percepibili all'esterno. Infine, il sequestro può riguardare l'intero bene, anche se solo in parte finanziato con proventi illeciti, quando risulti che l'acquisizione o l'utilizzo del bene sia strumentale alla realizzazione del programma criminoso dell'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 17/2014 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 06/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto, il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

La Corte:

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Il Tribunale di Reggio Calabria, in funzione di giudice del riesame, c…

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