Consiglio di Stato sentenza n. 6023 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:6023SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, anche se adottato a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso e nei confronti di soggetti che non ne sono stati gli autori materiali, costituisce un provvedimento vincolato e rigidamente ancorato al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, che non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso. Il decorso del tempo, infatti, non fa sorgere in capo ai destinatari dell'ordine di demolizione alcun legittimo affidamento sulla legittimità dell'opera, né determina l'insussistenza dell'interesse pubblico alla demolizione, in quanto l'inerzia dell'amministrazione nell'adottare i provvedimenti repressivi non è idonea a ingenerare aspettative giuridicamente qualificate. Pertanto, l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è adeguatamente motivato dal solo accertamento della loro abusività, senza che sia necessaria una specifica valutazione comparativa tra l'interesse pubblico al ripristino della legalità e l'interesse privato al mantenimento dell'opera. Inoltre, l'acquisizione in proprietà dell'area di sedime delle opere abusive, in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione, è circoscritta per legge entro limiti ragionevoli, tali da non determinare un'eccessiva compressione dell'interesse privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/10/2020

N. 06023/2020REG.PROV.COLL.

N. 03028/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3028 del 2010, proposto da
Anna Rizzi, Altomare Rizzi, Maria Gorgoglione, Francesco Gobbo, rappresentati e difesi dagli avvocati Amerigo Maggi, Rosanna Nardiello, con domicilio eletto presso lo studio Maurizio Monterisi in Roma, via Flaminia, 135;

contro

Comune di Barletta, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Caruso, Rossana Monica Danzi, con domicilio eletto presso lo studio Pietro Benito Panariti in Roma, via Celimontana n. 38;

per la riforma

della sentenza breve del T.A.R. PUGLIA - BARI: SEZIONE II n. 01982/2009, resa tra le parti, concernente DEMO…

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