Gli ordini professionali non hanno legittimazione ad impugnare i provvedimenti amministrativi che determinano i titoli di idoneità professionale per lo svolgimento di pubbliche funzioni o i requisiti di ammissione ai pubblici concorsi, in quanto tale attività esulerebbe dalle loro funzioni istituzionali di disciplina e rappresentanza della categoria. L'interesse processuale degli ordini professionali è limitato alla tutela di vantaggi giuridici riferibili alla sfera della categoria rappresentata, non potendosi estendere al controllo sull'organizzazione del pubblico impiego. Pertanto, il bando di concorso pubblico per la copertura di posti di collaboratore tecnico professionale - tecnologo alimentare, che non prevede l'iscrizione all'albo professionale come requisito di partecipazione, non può essere impugnato dall'ordine professionale di categoria, in quanto tale requisito attiene all'organizzazione del pubblico impiego e non alla tutela degli interessi della categoria rappresentata.