Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40928 del 10 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40928PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p. è configurabile quando sussistono elementi indiziari gravi, precisi e concordanti che dimostrino l'esistenza di un vincolo associativo stabile e continuativo tra più soggetti, finalizzato alla commissione di una pluralità di reati, anche se non tutti i reati fine sono stati concretamente realizzati. La gravità indiziaria può essere desunta da una pluralità di elementi, quali i contatti sistematici e programmati tra i compartecipi, il ruolo di riferimento di alcuni di essi nell'organizzazione, nonché il coinvolgimento in reati fine, anche se isolati, purché idonei a confermare l'esistenza del vincolo associativo e la sua finalità criminosa. Pertanto, la sussistenza del reato associativo non richiede necessariamente la prova della realizzazione di tutti i reati fine, essendo sufficiente la dimostrazione di un programma criminoso comune e della stabilità del vincolo associativo, anche attraverso il coinvolgimento in singoli episodi delittuosi rientranti nell'ambito dell'attività illecita programmata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 131/2011 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 01/02/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. E. SELVAGGI intese alla inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Sulla richiesta di riesame proposta nell'interesse di CE. MA. avverso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere del GIP presso il Tribunale di Catanzaro in data …

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