Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43078 del 21 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:43078PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del controllo sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dal giudice di merito, essendo preclusa la mera rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione o l'adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti. Il giudizio di legittimità è limitato alla verifica della conformità del provvedimento alle norme di legge, senza poter sindacare la correttezza della motivazione in rapporto ai dati processuali. Pertanto, le dichiarazioni accusatorie rese dalla persona offesa, anche se costituita parte civile, sono utilizzabili in sede penale, in quanto il processo penale risponde all'interesse pubblicistico di accertare la responsabilità dell'imputato, senza poter essere condizionato dall'interesse individuale rispetto ai profili privatistici connessi al risarcimento del danno provocato dal reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ME. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 01/06/2005 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE Antonio;

vista la memoria difensiva inviata il 22/10/2007;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MARTUSCIELLO Vittorio, che ha concluso per l'inammissibilita';

udito il difensore Avv. ((omissis)), in s…

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