Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32085 del 22 luglio 2004

ECLI:IT:CASS:2004:32085PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, anche se espresso in modo acceso e polemico, non integra il reato di diffamazione quando le espressioni utilizzate, pur potendo risultare sgradite o offensive, siano comunque pertinenti ai temi della discussione politica e non si risolvano in attacchi gratuiti e denigratori della sfera personale dell'avversario, essendo invece dirette a criticare i suoi programmi e le sue azioni. Il confine tra legittima critica politica e diffamazione risiede nella valutazione della pertinenza e della finalità delle espressioni utilizzate, non nella maggiore o minore aggressività dei toni impiegati, che possono anche essere accesi in un contesto di polemica politica, purché non si traducano in attacchi gratuiti e denigratori della sfera personale dell'avversario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE QUINTA SEZIONE PENALE composta dagli Ill.mi Sigg.: FRANCO MARRONE - PRESIDENTE GIORGIO LATTANZI - CONSIGLIERE RENATO LUIGI CALABRESE - CONSIGLIERE GIULIANA FERRUA - CONSIGLIERE ANGELO DI POPOLO - CONSIGLIERE ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: Gi. Qu. N. IL (...) avverso SENTENZA del 11/12/2003 CORTE APPELLO di BRESCIA visti gli atti, la sentenza ed il procedimento; udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere CALABRESE RENATO LUIGI; Udito il Procuratore Generale in persona del dr. Anna Maria De Sandro che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso. Udito il difensore Avv. Gi. Ga.; OSSERVA 1 - Gi. Qu. era tratto a giudizio per rispondere del reato p. e p. dall'art. 595 c. p. "perché durante un'assemblea pubblica della lista "Il Paese che vogliamo", c…

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