Il pericolo di fuga, ai fini della convalida del fermo, non può essere presunto sulla base del solo titolo di reato contestato, ma deve essere fondato su elementi specifici e concreti, dotati di capacità di personalizzazione, che rendano plausibile il rischio che l'indagato, se lasciato in libertà, possa sottrarsi alla pretesa punitiva. La mera prenotazione di un viaggio aereo a proprio nome, senza alcun tentativo di occultamento della destinazione, non è di per sé sufficiente a integrare il requisito del pericolo di fuga, in assenza di ulteriori circostanze concrete che ne dimostrino la sussistenza. La valutazione del pericolo di fuga, essendo una prognosi discrezionalmente vincolata, è insindacabile in sede di legittimità ove risulti logica e consequenziale rispetto alle emergenze procedimentali, secondo canoni di ragionevolezza. Pertanto, il provvedimento di convalida del fermo che ometta di considerare in modo adeguato e coerente la circostanza della prenotazione di un viaggio a proprio nome da parte dell'indagato, contraddice in modo oggettivo la sussistenza del pericolo di fuga, determinando l'annullamento del provvedimento.