Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21502 del 16 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21502PEN

Massima

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Il riconoscimento formale di una circostanza aggravante, come la recidiva, senza che ad essa consegua alcun effetto di inasprimento della pena, equivale alla sua sostanziale esclusione. In tal caso, la circostanza aggravante deve ritenersi ininfluente ai fini del computo del termine di prescrizione del reato, il quale decorre senza tenere conto dell'aggravante disapplicata. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione si fonda sulla considerazione che le circostanze aggravanti assolvono alla funzione di consentire l'adozione di una risposta sanzionatoria più severa in presenza di elementi che il legislatore ha ritenuto espressivi di una maggiore gravità del fatto o di una più elevata capacità a delinquere dell'imputato. Pertanto, qualora il giudice, pur riconoscendo astrattamente la sussistenza dei presupposti della circostanza aggravante, decida di non applicarne l'aumento di pena, ciò equivale a una sostanziale esclusione dell'aggravante stessa. In tali casi, la circostanza aggravante non può essere considerata ai fini del computo del termine di prescrizione, in quanto la sua mancata incidenza sulla determinazione della pena ne comporta l'irrilevanza anche sul piano della prescrizione. Tale principio si applica in particolare alla recidiva, la quale, a seguito della declaratoria di incostituzionalità della sua obbligatorietà, è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, il quale deve verificare se il nuovo episodio criminoso sia effettivamente espressivo di una maggiore colpevolezza o pericolosità sociale dell'imputato, tale da giustificare un inasprimento della pena. Pertanto, qualora il giudice, pur riconoscendo astrattamente la sussistenza della recidiva, decida di non applicarne l'aumento di pena, ciò equivale a una sostanziale esclusione dell'aggravante, che non può essere considerata ai fini del computo del termine di prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. BASSI Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/03/2018 della Corte d'appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. FODARONI ((omissis)), che ha concluso chiedendo che la sentenza sia annullata senza rinvio per prescrizione del reato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l…

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