Il provvedimento di rigetto dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato è illegittimo qualora l'amministrazione non abbia previamente comunicato all'interessato i motivi ostativi all'accoglimento della richiesta, in violazione dell'obbligo di cui all'art. 10-bis della legge n. 241/1990. Tale violazione impedisce all'amministrazione di avvalersi della previsione di cui all'art. 21-octies della medesima legge, in quanto la preventiva comunicazione dei motivi ostativi avrebbe potuto consentire all'interessato di presentare nuovi elementi rilevanti ai fini della valutazione della domanda di rinnovo, come il reddito percepito da un familiare convivente o l'instaurazione di una nuova attività lavorativa, che l'amministrazione ha l'obbligo giuridico di valutare ai sensi dell'art. 5, comma 5, della legge n. 268/1998, previo avviso di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto ad annullare il provvedimento impugnato e a disporre che l'amministrazione proceda al riesame della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno, valutando i nuovi elementi eventualmente presentati dall'interessato, condannando altresì l'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio e alla restituzione del contributo unificato versato.