Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21403 del 16 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21403PEN

Massima

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Il dolo di tentato omicidio sussiste quando la condotta dell'agente, valutata ex ante in base alle modalità esecutive e alle circostanze concrete, risulti oggettivamente idonea a cagionare la morte della vittima, a prescindere dall'effettiva verificazione dell'evento letale e dall'entità delle lesioni concretamente riportate. Ai fini dell'accertamento dell'animus necandi, rilevano l'idoneità causale degli atti compiuti al conseguimento dell'obiettivo delittuoso, l'univocità della loro destinazione, la scelta di uno strumento micidiale di offesa, la rapidità e determinazione nell'esecuzione dell'azione, nonché l'assenza di una genuina volontà di desistenza. La mera lievità delle lesioni o il mancato pericolo di vita per la vittima non escludono di per sé il dolo di tentato omicidio, essendo tali circostanze rapportabili anche a fattori indipendenti dalla volontà dell'agente. La valutazione complessiva degli elementi probatori, effettuata in modo logico e coerente, consente di ritenere integrati gli estremi del tentato omicidio, anche in presenza di un unico colpo inferto, qualora questo risulti diretto verso una parte vitale del corpo e realizzato con modalità tali da rendere obiettivamente idonea la condotta a cagionare la morte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/02/2018 della Corte di appello di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CENTOFANTI Francesco;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CANEVELLI Paolo, che ha chiesto rigettarsi il ricorso;
udito, per l'imputato, l'avvocato (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.…

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