Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23067 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23067PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., deve considerare complessivamente le modalità di commissione del reato e la personalità dell'imputato, tenendo conto anche di precedenti condanne per fatti della stessa specie, senza che la presenza di tali precedenti penali sia di per sé sufficiente a escludere la concessione del beneficio. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione circa la concessione delle circostanze attenuanti generiche, essendo sufficiente che egli faccia riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, senza dover necessariamente prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI V. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza 01-03-2017 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in questa sede impugnato, la Corte di appe…

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